Per chi non lo sa usare, risulta certo difficile ambientarsi e sapersi destreggiare all’interno di un file database di Microsoft Access.
Lo schema seguente molto sintetico, può aiutare a capire la struttura di un file Access, e quindi le premesse basilari da conoscere se non si vuole, all’apertura del programma Access, trovarsi disorientati di fronte a un indecifrabile e misterioso ambiente.
Proviamo quindi a sintetizzare:
Al centro ci sono i dati.
Un database nasce solitamente per archiviare dei dati, e lo spazio di archiviazione dei dati sta nelle tabelle.
Una tabella (strutturata in righe e colonne ovvero in record e campi), è atta a contenere dati omogenei tra loro: ogni colonna contiene un tipo di dato e ogni riga contiene una nuova serie di dati.
Tutto il resto è strumentazione per la gestione e l’elaborazione dei dati.
A tal proposito si creano le maschere (schede o forms) che servono per la visualizzazione grafica dei dati, e quindi la modifica di dati esistenti o l’inserimento di nuovi.
I report non sono altro che stampe (a video, su carta o su pdf) completamente personalizzabili e studiate per adattarsi a qualsiasi riepilogo o analisi di dati.
Le query (interrogazioni al database) servono per filtrare, selezionare e intrecciare solo i dati desiderati; si tratta ogni volta di una combinazione di regole e criteri, scritti in un’apposita interfaccia, che permette l’estrapolazione puntuale dei dati voluti.
Ognuno di questi elementi può essere personalizzato e salvato come singolo oggetto all’interno del file Access, dove possiamo quindi trovare più maschere, più report, più query…
Naturalmente poi la completezza di Microsoft Access comprende moltissime altre sfaccettature che spaziano dai moduli scritti in linguaggio Visual Basic, alla possibilità di pubblicare App in rete, alla possibilità di programmare i più svariati automatismi… ma questo lo lasciamo a chi Microsoft Access lo usa già 🙂
R 🙂 bert 🙂